Una festa di popolo ha svelato la bellezza di Acerra e della diocesi

Venerdì 20 maggio quasi 2000 persone hanno affollato lo Stadio di Acerra, attraversato in processione la città e pregato in Cattedrale

Lo scorso 20 maggio migliaia di atleti, ragazzi, giovani e adulti delle diverse realtà sportive del territorio diocesano hanno testimoniato che la bellezza dello sport può riscattare e risanare Acerra e i territori circostanti, dimostrando che la forza della fede aiuta ad affrontare e superare ogni sfida.

  Oltre al vescovo Antonio Di Donna e al sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, sono intervenute personalità importanti dello sport italiano come Alessandra Borgonovo, figlia di Stefano e vicepresidente della Serie D Lega Pro; Massimiliano Castellani, Responsabile della sezione sport, cultura e spettacoli del quotidiano Avvenire, autore del libro “SLA. Il male oscuro del pallone”; monsignor Mario Lusek, direttore dell’Ufficio per la pastorale dello sport della Conferenza episcopale italiana; Gianni Maddaloni, maestro di arti marziali a Scampia e padre di Pino, medaglia d’oro olimpica di Judo; e Carmine Russo, arbitro della Serie A di calcio.    Fondamentale per la realizzazione dell’evento il lavoro dell’equipe della Pastorale dello Sport e dei suoi responsabili Vincenzo Castaldo e Gennaro Puzone, il contributo dell’Assessore alle Politiche Sportive Cuono Lombardi, e l’impegno dei ragazzi del servizio civile, della Pastorale Giovanile, dell’Azione Cattolica e delle diverse realtà parrocchiali diocesane. La serata di sport, musica e spettacolo, presentata da Mario Pelliccia, speaker di Radio Punto Zero, è stata animata dall’esibizione degli allievi del Centro Internazionale Danza (Acerra), del  Centro studi Backstage (Arienzo) e di Ginnastica Artistica Royal (Acerra).    Il senso di questa grande festa dello sport è stato pienamente espresso dal pellegrinaggio degli sportivi verso la Porta Santa della Cattedrale di Acerra. Un lungo corteo ha seguito la Croce lungo le strade del centro cittadino per poi radunarsi in Piazza Duomo e attraversare la Porta della Misericordia.    Un profondo momento di preghiera guidato dal vescovo Di Donna ha concluso questo importante evento diocesano che ha dato lustro alle “belle realtà” di cui è ricco il nostro territorio, offrendo loro l’opportunità di camminare insieme, trovare motivi spirituali e speranza nel futuro. Lo sport, infatti, come osservato dal vescovo Di Donna, è una «forza sociale» capace di curare le ferite delle nostre terre e «insieme all’arte, alla cultura e alla musica è una ulteriore forma di bellezza per contrastare le bruttezze che ci affliggono e promuovere una crescita sana, personale e comunitaria».