Lavorare, come il figlio del falegname

La preghiera in fabbrica del vescovo Di Donna

«Un piccolo seme di speranza» piantato nel pomeriggio del 29 aprile dal vescovo Antonio Di Donna in una «terra disastrata». Il pastore di Acerra ha presieduto un momento di preghiera nei capannoni dell’azienda Partenogroup nella zona Asi della città in preparazione alla festa del lavoro.
Insieme a lavoratori e imprenditori della zona, Di Donna ha invocato la «luce» e la «potenza dello Spirito Santo perché illumini mente e cuore di chiunque abbia ruoli di responsabilità politica, imprenditoriale e sociale nell’individuare le vie più idonee per costruire un’economia sempre più a servizio della persona e del bene comune».
 
Il vescovo ha indicato il modello «Gesù, uno che si è guadagnato la vita con il suo lavoro, il figlio del falegname che è sempre vicino a noi e sostiene ogni nostra causa».
Per Di Donna siamo nel pieno di una profonda «crisi morale e culturale, ancor prima che economica», e «la minaccia più grave», oltre alla stessa drammatica mancanza di lavoro, è il rischio che questa crisi possa «uccidere la speranza del futuro, soprattutto dei nostri figli e dei nostri giovani».
 
Perciò, il presule ha ammonito coloro che possiedono «l’arte di creare lavoro e hanno competenza per farlo» e sulla scia dei vescovi italiani ha esortato a «dare speranza alle persone», perché «chi non ha lavoro rischia di perdere se stesso e la propria dignità alienandosi» in un momento di crisi che «toglie motivazioni interiori».
 
Il vescovo di Acerra ha pregato anche per «le aziende e gli imprenditori che resistono» e per coloro che «un lavoro ancora lo hanno», affinché lo vivano «non come un peso» ma come «collaboratori del Creatore», perché «lavorare non significa solo portare a casa il pane per i figli ma anche essere partecipi dell’opera della creazione: vivete bene il vostro lavoro, difendetelo, ma soprattutto date un’anima ad esso per superare il rischio dell’apatia e del disimpegno», ha ancora detto il vescovo.
 
A quelli che un lavoro non lo trovano, Di Donna ha assicurato «la vicinanza della Chiesa», attraverso l’Ufficio diocesano del lavoro e il suo responsabile, Mario Cappella, non solo in questi momenti specifici ma nella fatica quotidiana di ricerca, chiarendo però che «la Chiesa non crea lavoro». E anche a coloro che cercano lavoro Di Donna ha chiesto la «creatività» necessaria per superare la tentazione dell’immobilismo e della rassegnazione.
 
La preghiera si è svolta nei capannoni della Partenogroup, azienda di 22 dipendenti specializzata nei “trasporti a temperatura controllata” in Europa, a Malta, Tunisia e Libia. Nata nel 1990, ma con radici negli anni 60, la Partenogroup, il cui titolare è Mario Rosario Loffredo, fratello di padre Antonio Loffredo, si è trasferita nel 2008 da Volla ad Acerra.
 
Ad animare la preghiera, la cooperativa “Officina dei Talenti Onlus” con la presidente Maria Pia Ortoli. La cooperativa ha sede operativa nella Partenogroup e si occupa di reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, con 9 dipendenti e 5 collaboratori a progetto finanziati da Fondazione per il Sud e Caritas Italiana.