Seguendo Gesù in questo cammino quaresimale di ritorno a Dio, dal deserto di domenica scorsa, il Vangelo ci fa salire sul monte e ci fa contemplare tutto lo splendore della gloria di Gesù.
Il Signore sa che seguirlo non è sempre facile, le sue parole ci sembrano dure (cf Gv 6,60), la via della croce ci spaventa (cf Mt 16,21-22; Mc 8,31-32), vorremmo una via sempre in discesa, ma non di rado, invece, è in salita. Allora prende con sé i tre apostoli e mostra che la croce non è la meta, ma «che solo attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione»; dà a loro e a noi, un’anticipazione della gloria della risurrezione, questa sì nostra meta definitiva, eterna. Ci mostra tutta la bellezza di Dio, tanto che Pietro esclama: «è bello per noi essere qui». È un’esperienza così forte che non sarà facile raccontare, per rendere l’idea Marco parla di vesti «splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche» e annota che Pietro non sapeva cosa dire. Ma cambia la vita degli apostoli, permetterà loro di affrontare lo scandalo della morte in croce del Messia e di raccontare nelle loro lettere questo evento, definendosi testimoni oculari della gloria di Cristo (cf 1Pt 1,16-17; 1Gv 1,1-3).
Sì, è bello stare con Gesù che condivide con noi la sua stessa gioia, che comprende la nostra debolezza, sostiene il nostro cammino ed è fedele alle sue promesse (cf Eb 10,23).
Di questo Dio ci possiamo fidare, a Lui ci possiamo affidare e affrontare con coraggio la vita, perché «se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» – dice S. Paolo. Abramo si è fidato fino ad essere pronto a sacrificare il suo unico figlio, Isacco, ma è stato fermato: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente!». Dio, invece, «non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi» e ci donerà ogni cosa insieme con lui! (cf II lettura).
Se noi stiamo qua e già da “qualche” anno siamo cristiani, è perché abbiamo riconosciuto e crediamo all’amore di Dio per noi (cf 1Gv 4,16). Se inizialmente qualcuno ce lo ha raccontato, sicuramente, per continuare il cammino, come è successo con i tre apostoli, anche noi siamo stati portati sul “monte” da Gesù e abbiamo contemplato la sua bellezza, magari non abbiamo subito compreso, ma poi abbiamo sperimentato nella nostra vita la forza e la gioia del suo amore per noi. Riportiamo al cuore (ri-cordiamo) quei momenti, riassaporiamo la gioia e la pace che abbiamo sperimentato e anche se, come Pietro, non sappiamo cosa dire, raccontiamolo agli altri, facciamo arrivare loro la bellezza di Dio attraverso la nostra vicinanza, con la nostra carità; gridiamo con la nostra vita che «Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!».
Ci aiuti a fare questo Maria, Madre del bell’amore.
don Alfonso Lettieri