Inaugurato il Museo Alfonsiano ad Arienzo

Il vescovo di Acerra Antonio Di Donna ha inaugurato il Museo di sant’Alfonso Maria de’ Liguori lo scorso 16 dicembre ad Arienzo, nel palazzo vescovile dove Alfonso ha vissuto per nove anni, quando la cittadina in provincia di Caserta apparteneva alla diocesi di sant’Agata de’ Goti, di cui il santo era vescovo. Sono intervenuti con monsignor Di Donna, padre Serafino Fiore, superiore della Provincia napoletana dei Missionari redentoristi, e il prof. Gennaro Niola, direttore Ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici. Il cantautore Enzo Avitabile ha portato a sorpresa la sua testimonianza personale di fede, nella veste di compaesano del grande santo napoletano. Avitabile è infatti di Marianella, dove sant’Alfonso è nato. Dal 1964 il santo è patrono unico della diocesi di Acerra, proclamato da san papa Paolo VI.
Fin dall’inizio, monsignor Antonio Di Donna ha affidato alla protezione del santo il suo ministero episcopale ad Acerra. «Il mio programma è quello che il nostro sant’Alfonso indica per un vescovo: pregare; predicare; dare udienza», disse entrando in diocesi il 10 novembre 2013. E più volte in questi anni ha indicato alla comunità dei fedeli Alfonso quale «santo dei tempi moderni», capace di essere «nuovo nella missione» ai più poveri e abbandonati e «nuovo nella morale», anticipando la Chiesa in uscita di papa Francesco ed annunciando ai più semplici la misericordia di Dio.
Non a caso, al «più santo dei napoletani e più napoletano dei santi», il presule ha dedicato la sua prima lettera pastorale In dialogo con sant’Alfonso, perché la Chiesa di Acerra impari a «curare» tra «i nostri tesori» questo «gigante della santità» che ha attraversato tutto il ‘700, e i cristiani si impegnino ad approfondirne la vita, le opere, il pensiero e la pastorale.
Ancora, ogni anno il primo agosto, il vescovo di Acerra valorizza la festa liturgica del santo attraverso una solenne celebrazione eucaristica con sacerdoti e fedeli, mentre ha posto sotto la sua protezione la prossima visita pastorale.
Ma il 16 dicembre, Di Donna ha coronato un sogno che è stato anche dei vescovi suoi predecessori, in particolare monsignor Nicola Capasso, che nel 1964 chiese al papa Paolo VI, oggi santo, di proclamare sant’Alfonso Maria de’ Liguori patrono unico della diocesi.
Il Museo avrà sede nel Palazzo vescovile di Arienzo, che per nove anni ospitò sant’Alfonso quando era vescovo di Sant’Agata de’ Goti, diocesi alla quale la cittadina in quell’epoca apparteneva. E in quel palazzo sant’Alfonso perfezionò o scrisse molte opere tra cui La pratica di amare Gesù Cristo.
Alfonso Maria de’ Liguori nasce il 27 settembre 1696 a Marianella, nei pressi di Napoli. Brillante avvocato, lascia il foro e abbraccia il sacerdozio con l’unico intento di portare l’amore di Gesù Cristo prima tra i derelitti dei luoghi più malfamati della città, e poi agli abbandonati delle campagne più sperdute della Campania. A tal scopo fonda la Congregazione del SS. Redentore. Muore a Pagani, in provincia di Salerno, il primo agosto 1787. E’ proclamato santo nel 1839.
Fu vescovo di Sant’Agata de’ Goti dal 1762. Si trasferì ad Arienzo per motivi di salute dal 1766 al 1775. La diocesi di Acerra si è preparata alla festa di oggi con diversi incontri per riscoprire la spiritualità alfonsiana e la sua attualità.
 
 
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L’ospite a sorpresa
 
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, musicista, non ha bisogno di testimoni … In questi anni è stato per me un modello di ricerca importantissimo … Ho preso da sant’Alfonso … di non sapere di musica ma di diventare musica … Uno degli elementi di grande ispirazione sono le canzoni spirituali che sant’Alfonso utilizzava per la missione … Sant’Alfonso ci ha insegnato una bellissima cosa: che va evangelizzato il nostro vicino di casa, il palazzo di fronte … perché un bambino che nasce in una casa popolare in centro storico è un bambino di quel territorio … Ho scelto come canto da portare nel mondo … “O fieri flagelli” … In questi anni ho fatto delle incursioni nelle musiche, ed era importante per me portare sant’Alfonso Maria de’ Liguori alle nuove generazioni, i cosiddetti rappers, che tutti quanti discriminino oppure adorano … Mi sono chiesto come portare la Natività tra un suono che viaggia sul ritmo e nella world music … Ogni mondo è presepe … e il presepe ideale è quello dove non c’è niente, solo la paglia …
Enzo Avitabile