Gli orizzonti di una parrocchia missionaria

XXXV Convegno Diocesano

Un «confluire gioioso di popolo» e «segno visibile di unità della Chiesa locale» che «costruisce insieme il regno di Dio». E’ il Convegno ecclesiale diocesano secondo il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna. Perciò, introducendo i lavori della XXXV edizione mercoledì scorso in Cattedrale, egli ha invocato una «verifica franca e coraggiosa», più «sugli atteggiamenti» che sulle cose fatte, a partire dagli «Orientamenti pastorali pluriennali» consegnati alla diocesi un anno fa, e mettendo al centro dell’assemblea di quest’anno «gli orizzonti di una parrocchia missionaria».
«Confortato da Papa Francesco» e dalla Evangelii gaudium, Di Donna ha esortato i 700 delegati presenti tra sacerdoti, religiosi e laici, a «darsi una mossa e fare di più» per un «rinnovamento in chiave missionaria della parrocchia», affinché «tutto nella Chiesa diventi canale per l’evangelizzazione del mondo attuale». Il vescovo ha messo in guardia dal duplice rischio che la parrocchia sempre corre: ridursi a centro di servizi per i sacramenti oppure chiudersi nell’autoreferenzialità.
E quindi, ha elencato «tre livelli» della pastorale ordinaria: i «vicini», le «moltitudini» e i «lontani».
Per i primi, è necessaria una catechesi capace di «riscaldare il cuore degli adulti» ma bisogna soprattutto «puntare sulla domenica» fino a fare della partecipazione alla Messa il «criterio fondamentale» per la verifica di una fede autentica. Se non recuperiamo l’entusiasmo e la gioia dell’incontro con Gesù Cristo, ha detto Di Donna, le nostre attività saranno sempre più stancanti e sterili, e la stessa fede potrebbe scadere nella meschinità.
Alle «moltitudini di oggi» che chiedono i sacramenti, Di Donna ha promesso un «depliant di accoglienza», che egli stesso redigerà e consegnerà ai parroci, auspicando il «coinvolgimento dei genitori nell’iniziazione cristiana dei figli». Per raggiungere i lontani bisogna infine superare il divario tra senso religioso diffuso e scarso impegno dei credenti nella costruzione del bene comune.
Evangelizzazione e promozione umana vanno di pari passo, è il monito del presule, e sbaglia di grosso chi pensa che l’«educazione al senso civico» sia un di più per l’attività pastorale o addirittura un semplice «cruccio del vescovo». «Le nostre comunità parrocchiali devono aprirsi al sociale e alla città» ha ammonito ancora il presule individuando nell’enciclica Laudato sì e nel Convegno di Firenze «due grandi eventi ecclesiali per mettere al centro il rapporto tra parrocchia e territorio». Ad Acerra, occasione sarà anche la X Giornata del creato che la Conferenza dei vescovi della Campania celebrerà in città il prossimo 26 settembre.
Giovedì i delegati hanno lavorato nei gruppi sulla relazione del vescovo per la verifica e le proposte
Il Convegno si è concluso venerdì con la relazione finale del vescovo sul lavoro dei gruppi e il concerto in Cattedrale del sacerdote cantautore don Giosy Cento.
 
Antonio Pintauro