Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

Gesù, buon pastore

25 aprile 2021 – IV Domenica di Pasqua _ B

Gesù è venuto per mostrarci il vero volto del Padre (cf Misericordiae Vultus 1) e per donarci il Suo amore. Per fare questo usa ogni parola, ogni gesto, ogni immagine.

Oggi si presenta a noi come il buon pastore che conosce personalmente le sue pecore, tanto che chiama ciascuna per nome (cf Gv 10,3) ed è disposto a tutto per difenderle, fino a dare la sua stessa vita per tutte, anche per quelle che non stanno ancora nel suo recinto. Gesù è il nostro pastore, noi siamo «suo popolo e gregge del suo pascolo» (Sal 99,3) e non solo non ci fa mancare nulla, ci guida per il giusto cammino, ma lui stesso si è fatto nostro cibo, ci nutre per la vita eterna (cf Gv 6,54). È lui che ci difende dagli attacchi dei lupi, li affronta senza paura, come un padre e una madre proteggono e difendono i loro figli: «quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!». Per salvare tutti noi, tutte le sue pecore, si è fatto inchiodare alla croce: «In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati». Così ogni volta che guardiamo la croce, ci rendiamo conto della concretezza di queste parole: non sono una semplice promessa, ma è la quotidiana realtà dell’amore di Dio che ci raggiunge lì dove stiamo, nei problemi che viviamo, nei progetti che pensiamo, nelle difficoltà che affrontiamo, negli attacchi che subiamo. Sì, Gesù buon pastore si prende cura di noi, non ci fa mancare nulla, rinfranca la nostra anima, la sua presenza dona sicurezza: «Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me» (Sal 22,4).

In questa domenica si celebra la Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni (GMPV). Preghiamo affinché molti seguano Gesù, ascoltino la sua chiamata. Pregare per le vocazioni è un atto di carità, verso sé stessi e verso gli altri. La vocazione non è per “prescelti speciali”, per chi ha straordinarie doti, ma tutti siamo chiamati perché tutti siamo amati da Dio: ogni vita è vocazione. Lui per ciascuno di noi vuole il meglio, vuole che viviamo in pienezza la vita, vuole fare con noi cose grandi. Il Papa pone San Giuseppe come custode delle vocazioni, ci invita a guardare a lui che «non appariva speciale agli occhi di chi lo incontrava… Eppure, attraverso la sua vita ordinaria, ha realizzato qualcosa di straordinario agli occhi di Dio» (Messaggio GMPV).

Ogni cristiano è chiamato ad essere buon pastore come lo è Gesù; infatti, Dio si fida così tanto di noi da affidarci alcune sue pecorelle, un “piccolo gregge” da amare, conoscere, custodire, far crescere e difendere. Per i genitori sono i figli, per un parroco i suoi parrocchiani, per un imprenditore sono gli operai, per un insegnante i suoi alunni, per un sindaco i suoi cittadini… «Il Signore desidera plasmare cuori di padri, cuori di madri: cuori aperti, capaci di grandi slanci, generosi nel donarsi, compassionevoli nel consolare le angosce e saldi per rafforzare le speranze» (Messaggio GMPV).

Le pecore sono del Signore ma noi siamo chiamati ad imitare lui nell’amore gratuito, nel metterci a servizio e non servirci delle pecore, ad avere la sua stessa tenerezza per ciascuna pecorella: «porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri» (Is 40,11).

Guardando il buon pastore, ci viene detto con forza che solo chi dona tutto non perde nulla. E solo chi offre la sua vita riuscirà a goderla in pienezza! Allora nessuno abbia paura del Signore che chiama, con Lui non si perde mai nulla, riceviamo sempre molto di più (cf Mt 19,27-29).

Maria ci aiuti ad essere pecorelle docili che si fidano e affidano sempre al loro buon pastore.

don Alfonso Lettieri