E’ tempo di fare «equilibrio» tra cura dell’anima e del corpo

Il vescovo Antonio Di Donna riflette sulla «salvezza integrale» e le «cose ultime» a cui rimanda la festa di Maria Assunta in Cielo. Si compiace della scelta del Regione di «stralciare» Acerra e Giugliano dall’elenco dei siti di stoccaggio, e ricorda la testimonianza di Nadia Toffa, la «combattente»

Celebriamo già stasera la solennità di Maria Santissima Assunta in Cielo in anima e corpo.

La Pasqua dell’estate. Come la Pasqua – la festa centrale della nostra fede cristiana, la festa della Passione e Risurrezione del Signore nella Sua Gloria – così la solennità dell’Assunta, nel cuore dell’estate, ci rimanda alle «cose ultime» secondo il catechismo della Chiesa cattolica, che tra poco ricorderemo nel Credo: «Aspetto la Risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà».

L’orientamento a queste cose ultime, alla gloria che ci è stata preparata, è infatti una dimensione essenziale della nostra fede. Se viene meno questo orizzonte ultimo della vita per sempre, da non perdere mai di vista, la stessa vita presente resta priva di ogni speranza.

In anima e corpo. Come abbiamo ascoltato nel Vangelo, Colei che ha creduto alla Parola di Dio, la Madre del Signore, è stata associata in tutto al Figlio, e partecipa anche della Sua Gloria in tutto il suo essere, in tutta la sua persona: in anima e corpo.

Maria è stata Assunta in anima e corpo: questa è la fede della Chiesa formulata dal dogma che il Papa Pio XII nel 1950 proclamò ufficialmente raccogliendo la tradizione, la devozione del popolo di Dio fondata sulla Sacra Scrittura.

Nella devozione e spiritualità di un tempo, frutto di una mentalità greca della filosofia platonica, corpo e anima erano in conflitto: il primo veniva poco considerato, quasi fosse un impedimento, un ostacolo, da qualcuno definito addirittura come la «prigione» dell’anima.

Oggi compiamo l’errore opposto: un tempo considerato negativo, oggi invece esattamente il contrario, con un’attenzione un po’ esagerata al nostro aspetto fisico, c’è forse un’ossessione per il corpo, quasi che da esso dipenda la nostra felicità, e cosa non si fa per il suo benessere: grandi manifesti di pubblicità per le strade indicano corpi scattanti, allenati; in farmacia prodotti di ogni tipo per migliorarne il tono e ridargli giovinezza; nelle edicole, riviste specializzate per la salute, la linea; luoghi del fitness, della cura del corpo in un linguaggio ormai comune; in continuo aumento il numero di palestre, beauty center per il relax e l’oasi, per la meditazione profonda. Tutto ciò fa bene: la ricerca della salute e di un miglioramento del corpo. E probabilmente l’attuale sopravvalutazione del corpo è una reazione alla sottovalutazione del passato: che dire, per esempio, di quella cura maniacale del corpo con diete, anche di ferro; oppure, dell’ossessione per il fisico perfetto, del dominio della chirurgia estetica, e anche dei tatuaggi. Insomma, mentre un tempo il corpo era quasi disprezzato rispetto allo Spirito, oggi all’opposto ignoriamo facilmente le necessità dell’anima.

«Glorificate Dio nei vostri corpi» La festa dell’Assunzione di Maria ci aiuta a ritrovare un equilibrio tra anima e corpo, per un rapporto più corretto e autentico.

Il corpo è importante è importante e riguarda la nostra salvezza. Cosa sarebbe questa nostra vita senza il nostro corpo? Come potremmo comunicare, se non anche attraverso il corpo? Parte essenziale della nostra esistenza, il corpo è chiamato a diventare un mezzo per esprimere lo Spirito, l’amore. Come non pensare che all’origine della nostra stessa vita c’è un gesto d’amore profondo, colmo di tenerezza che ha visto i nostri genitori unirsi, anche e soprattutto nel corpo, per generare una nuova vita? Come non ricordare che nel corpo di nostra madre abbiamo compiuto l’esperienza fondamentale di essere accolti, nutriti, preparati alla vita? E come sottovalutare che attraverso un abbraccio, una stretta di mano cordiale, un bacio, una carezza, noi possiamo dare e ricevere amore, compassione, sostegno?

Il corpo della Beata Vergine Maria non ha conosciuto la corruzione del sepolcro, perché aveva portato in sé Colui che è l’Autore della vita. Guardando a quel corpo che si è addormentato per poi essere assunto insieme con l’anima nella Gloria di Dio, noi celebriamo in questa festa il destino di questo nostro corpo. Spesso attraversato dalla sofferenza, percorso dal dolore, segnato dalla malattia, esso porta in sé un tesoro prezioso. Perciò questo nostro corpo va curato, amato, nutrito, perché esso va verso un destino di bellezza e di gloria. E’ il tempio, la casa dello Spirito Santo. «Glorificate Dio nei vostri corpi», dice Paolo, percé sono destinati alla luce per sempre. E’ troppo grande quello che ha vissuto questo corpo per considerarlo una realtà destinata a scomparire.

La fede cristiana proclama la risurrezione della nostra carne: essa vedrà la Gloria di Dio.

L’inquinamento e la salute minacciata Assunta in corpo e anima: recuperiamo allora questa dimensione, facciamo equilibrio tra le due realtà, curando l’una e l’altra, le cose del corpo e dell’anima, distinti ma uniti. E a tal proposito, in questa Pasqua dell’estate vogliamo ricordare un aspetto della cura del corpo che è la salute, soprattutto nel nostro territorio, minacciata dall’inquinamento ambientale.

Mi compiaccio della scelta della Regione Campania di «stralciare» Acerra e Giugliano dall’elenco dei siti di stoccaggio di rifiuti da individuare per far fronte alla chiusura dell’inceneritore che avverrà nelle prossime settimane. Abbiamo detto che Giugliano e Acerra sono due città da sempre interessate a una enorme pressione del ciclo di smaltimento dei rifiuti, e non è giusto che si infierisca e ci si accanisca sempre sugli stessi territori. Abbiamo invocato una più equa distribuzione dello smaltimento dei rifiuti. E, ripeto, mi compiaccio che la Regione Campania abbia accettato tutto questo.

Allo stesso tempo, però, vorrei dire che la custodia del creato, come la equa distribuzione dei rifiuti, è anzitutto una questione di giustizia. Non dobbiamo pensare solo alla nostra Acerra, noi non ne facciamo una questione locale, ma guardiamo più in là, perché si tratta di una questione che supera le istanze dei singoli territori, contro il rischio di battaglie di quartiere da aggiudicarsi l’uno o l’altro a seconda delle circostanze.

Da tempo insieme con i vescovi della Campania ripetiamo che dal dramma ambientale si esce tutti insieme. Ognuno faccia la sua parte: la regione si doti di un piano coraggioso di sviluppo che dia spazio alle vocazioni dei territori, per evitare di affrontare i problemi sempre con soluzioni di emergenza. E la contemplazione di Maria Assunta in Cielo in anima e corpo, il suo corpo sottratto alla corruzione, ci conforta in questa riflessione che andiamo sviluppando.

Nadia Toffa, la combattente Proprio in queste ore la commovente e corale partecipazione da parte di una nazione intera alla morte della combattente – come lei si autodefiniva – Nadia Toffa, la giornalista di una rete televisiva, ci conferma in questo. Pur nel dolore per la sua immatura scomparsa, questa donna coraggiosa, dal cuore buono, amante della giustizia, di fede autentica, ci insegna a non arrenderci e a cercare sempre la verità. In una sua dichiarazione le i arriva a dire: «Io non sono malata, sono una donna che combatte, una donna guerriera». E mi piace anche sottolineare che lei – di Brescia, città simbolo delle altre Terre dei fuochi sparse in tutta la Penisola – aveva preso seriamente a cuore le sorti delle nostre terre campane con servizi giornalistici accurati e coraggiosi. Non a caso ha voluto per la celebrazione dei suoi funerali don Maurizio Patriciello, accompagnato da quanti l’hanno conosciuta e con cui ha condiviso l’impegno per le nostre terre, e tra queste anche alcune madri coraggiose di Acerra che saranno lì a Brescia per le esequie celebrate da don Maurizio.

La Festa dell’Assunta in anima e corpo ci conceda quindi dal Signore un saggio equilibrio tra la cura del corpo e la cura dell’anima. Mai l’uno senza l’altra, bensì insieme, perché noi crediamo che la salvezza è integrale, totale, anima e corpo: come per Maria, così lo speriamo per tutti noi.

Cattedrale di Acerra, mercoledì 14 agosto 2019

+ Antonio, vescovo