Coraggio!

21 giugno 2020 – XII domenica del TO – A

Per tre volte Gesù dice: Non abbiate paura! Sta parlando ai suoi discepoli inviati ad annunciare il Vangelo «come pecore in mezzo ai lupi» (Mt 10,16). Parla loro delle difficoltà che incontreranno, delle persecuzioni che subiranno, dell’odio a causa del suo nome (cf Mt 10,17-23). Oggi lo dice anche a noi: Non abbiate paura! La paura ci blocca, non ci fa parlare né agire, ci fa morire. Il Signore ci invita ad avere coraggio, ad affrontare ogni cosa, ad andare avanti nonostante le difficoltà di questo tempo.

Il coraggio ci viene dato dalla certezza che il Padre nostro è sempre presente e non ci lascia soli: Geremia avverte l’ostilità attorno a lui, ma pure la presenza del Signore al suo fianco (I lettura) e questa certezza lo incoraggia. Nella vita più piccola, anche quella di un passero, Dio è presente, si interessa degli uccelli del cielo e dei gigli del campo (cf Mt 6,25-34) come può non occuparsi di noi? «Voi valete più di molti passeri» – esclama Gesù. Il paragone con i passeri non è una irriverenza nei nostri confronti, siamo noi a considerarci poca cosa se pensiamo che Dio si dimentichi di noi. La nostra vita sta nelle Sue mani, ce l’ha donata e vuole che la viviamo in abbondanza (cf Gv 10,10). Noi siamo preziosi per Lui (cf Is 43,4), abbiamo un grande valore, per noi ha mandato suo Figlio! (cf Gv 3,16).

E per dirci ancora quanto il Padre ci ama, Gesù aggiunge: «Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati». Chi si innamora vuole sapere tutto della persona amata, ogni piccola cosa, vuole conoscere i suoi gusti, qual è il suo piatto preferito, la canzone che ama, la città che preferisce… Dio va oltre! Lui che conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome (cf Sal 147,4) ci ama in un modo così unico che si interessa anche del numero dei capelli che abbiamo in testa.

Sta qui il fondamento del coraggio che ci chiede Gesù. Non è il coraggio di chi fa cose estreme, di chi si lancia da un monte e apre il paracadute a pochi metri da terra, ma è quello di chi crede all’amore che Dio ha per noi, a chi crede di essere prezioso agli occhi del Padre e che nessuno può togliergli il Suo amore e la vita eterna che ha ricevuto. Il cristiano, dunque, conosciuto l’amore che Dio ha in noi (cf 1Gv 4,16), non può che essere coraggioso, fidarsi di Lui e fare ogni cosa con il cuore (cor agere: agire con il cuore), mettere in ogni cosa l’amore.

Se dunque Dio ci ama così, anche noi siamo chiamati ad amare così, a infondere coraggio e non paura, ad aiutare a vivere e non a morire, a testimoniare che è coraggioso chi perdona e non chi si vendica, chi rispetta le regole e non chi le trasgredisce, chi si mette a servire e non chi si serve degli altri. È coraggioso chi perde più tempo a fare la raccolta differenziata per salvaguardare la Casa comune e non chi non la fa. È coraggioso, agisce con il cuore chi sa rinunciare a dire una parola in più per avere la pace e non chi cerca sempre pretesti per la discordia e la divisione.

Ho conosciuto un grande uomo, veramente coraggioso, veniva da un piccolo paese, ha agito sempre con il cuore, anzi ha dato tutto il suo cuore. Ha avuto così tanto coraggio da affrontare la sfida più dura: la sofferenza e la morte, non ha avuto paura di perdere la vita, anzi l’ha donata: «di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce» (Eb 12,2). Sì, quest’uomo è Gesù, non semplicemente coraggioso, ma è il coraggio necessario per vivere. E con il dono che ci ha fatto dello Spirito Santo possiamo fare cose grandi (cf Sal 108,14), fino ad amare come Lui ci ama. Solo l’amore ci permettere di vivere in pienezza, solo l’amore ci dona la forza per affrontare ogni cosa. Coraggio!

don Alfonso Lettieri