Chi sono io per te?

23 agosto 2020 – XXI domenica del TO – A

«La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Non c’è domanda più facile di questa! Succede anche a noi come ai discepoli: quando si parla degli altri ne abbiamo da dire, possiamo andare avanti quasi all’infinito. Infatti, a questa domanda di Gesù, risposero tutti. Le opinioni della gente si conoscono, si sente parlare, oggi si leggono facilmente sui social: a parlare degli altri non abbiamo problemi, gli argomenti li troviamo. Però Gesù dopo aver ascoltato le prime risposte, li ferma e incalza: «Ma voi, chi dite che io sia?». A lui non sta a cuore cosa pensano gli altri, la gente che lo vede passare, che sente parlare di lui e poi se ne torna a casa, ma vuole sapere cosa pensano di lui quelli che ha chiamato, quelli che condividono tutto con lui.

Mi ricorda quegli amici e fidanzati che dopo un po’ che si conoscono si chiedono: chi sono io per te? Forse anche noi abbiamo posto a qualcuno questa domanda e siamo stati in attesa di una risposta che rassicurasse il nostro animo desideroso di una relazione vera. Questa è sempre una domanda decisiva, la risposta segnerà il resto del cammino insieme, aiuterà a capire come è la nostra relazione.

E a questa domanda risponde Pietro. Come ha atteso la risposta di Pietro e degli altri apostoli, Gesù oggi attende la nostra risposta, la mia personale, quella di ciascuno di noi che lo seguiamo da tanto tempo, che partecipiamo alla Messa ogni domenica: chi sono io per te?

Ci sono sì altri temi che possiamo affrontare alla luce di questo Vangelo, come quello del primato di Pietro: «A te darò le chiavi del regno dei cieli», la solidità della Chiesa: «tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa», ma a cosa servirebbe se non ci fosse una relazione personale e profonda con Gesù? È questa relazione che mi permette di guardare e ascoltare gli insegnamenti di Pietro e dei suoi successori e mi fa dire: «Credo la Chiesa…».

Con questa domanda il Signore ci fa il dono di renderci conto di come la nostra relazione con lui sia presente e decisiva nella nostra vita; come ha sostenuto e sostiene il mio cammino. Teniamo ben presente la domanda: Ma chi sono io per te? Prendiamoci del tempo per rispondere, lasciamo stare ciò che pensano gli altri, ognuno è interpellato personalmente perché ognuno è amato personalmente e quando ami a questa domanda rispondi anche quando non ti viene posta perché l’amore trabocca dal cuore e si esprime in parole e gesti.

Pietro risponde: Tu sei colui che da sempre attendo, sei il Cristo, il mio Signore. Tu sei la mia vita, tu sei tutto per me! E dando questa risposta, Pietro, ha saputo chi era lui per Gesù e quale era la sua missione. Rispondere a Dio ci aiuta a capire quanto siamo da Lui amati e quanta fiducia ripone in noi; ci aiuta a conoscerci e a comprendere qual è la nostra vocazione, come spendere la vita nella relazione con Lui. «La fede è dare del Tu a Dio e riconoscersi il Tu di Dio. La fede è ascoltare da Dio chi siamo e per cosa siamo fatti» (CC). Come Pietro è la pietra sulla quale è stata edificata la Chiesa, sulla quale poggia la nostra fede, così noi, con la nostra fede possiamo essere una piccola pietra per sostenere il cammino e la fede di altre persone, possiamo incoraggiare altri a rispondere personalmente alla domanda di Gesù.

A Maria, che ha dato la sua personale risposta a Dio donando tutta la sua vita, chiediamo di aver cura della nostra relazione col Figlio suo per essere come Lei veramente beati. Amen

d. Alfonso Lettieri