Lettera del Vescovo alla Giunta Regionale della Campania

Giunta Regionale della Campania
UOD Autorizzazioni ambientali e rifiuti, Napoli

Dirigente Antonio Ramondo
Centro Direzionale Isola C5 – 80100 Napoli (NA)

p.c. Sindaco di Acerra
Raffaele Lettieri

 Caro Dirigente,

per l’ennesima volta ribadisco l’ingiustizia dei testardi, ripetuti e cinici tentativi di imporre al nostro territorio impianti di trattamento dei rifiuti, nonostante il dichiarato e persistente disastro ambientale.

In questa occasione, ahimè, addirittura mi spetta il triste record di scrivere per scongiurare contemporaneamente l’arrivo ad Acerra di ben due aziende, in merito alla cui richiesta di autorizzazione si discuterà nelle rispettive Conferenze dei servizi convocate in rapida successione il 13 e il 25 gennaio 2022.

Oggetto della Conferenza convocata il giorno 13 gennaio 2022 è la richiesta di autorizzazione da parte della società Kosmo ecological service srl per la realizzazione e gestione di un impianto di messa in riserva e trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi, con ubicazione in zona industriale ASI località Pantano di Acerra.

La Conferenza dei servizi del successivo 25 gennaio dovrà invece di nuovo «procedere alla valutazione ed eventuale approvazione della richiesta di rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio dell’impianto di trattamento di rifiuti speciali liquidi non pericolosi, per un quantitativo massimo di 50 tonnellate/giorno mediante le operazioni di smaltimento e stoccaggio (D8, D9, D13, D14, D15), previsto in località Calabricito del Comune di Acerra (NA) – Foglio n.4 particella n. 258». Richiesta in merito alla quale avevo già auspicato, in una lettera inviata il 27 settembre a questa U.O.D Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti, che fosse scongiurato l’«accanimento», sottolineando lo «sconcerto» per «la ciclicità con la quale il nostro territorio diventa suolo appetibile per la realizzazione di impianti di smaltimento e stoccaggio di rifiuti». E ricordavo che «l’impianto in discussione sorgerebbe addirittura in una zona già inquinata, bisognosa di bonifica e, soprattutto, vicina alle sorgenti del Riullo, di notevole interesse paesaggistico ed archeologico». Ancora di più, «a due passi dall’inceneritore». Inoltre, l’impianto si aggiungerebbe ad altri, «che solo pochi mesi fa hanno destato forti preoccupazioni tra la gente di Acerra e dei comuni circostanti».

E dunque è sempre più chiaro il disegno di realizzare il polo dell’immondizia nel nostro territorio, condannandolo a città di scarto. Possiamo ancora invocare tra le Istituzioni uomini di buona volontà disposti a prendere «a cuore le sorti di questo territorio vincendo la cecità e la sordità di questi anni»? Che ci facciano sentire meno «impotenti di fronte a questo scempio?». Uomini capaci di prendere coscienza sul serio «che questo territorio è saturo, deve essere blindato, non sopporta altri impianti?», mi chiedevo nella lettera dello scorso settembre.

O ci tocca cedere all’atroce sospetto che si voglia condannare a morte questo territorio finendo di inquinare ciò che è già inquinato? Dubbio, spiace dirlo, alimentato dall’ostinazione con cui ripetutamente si tenta di autorizzare impianti di rifiuti nella nostra terra!

Da più parti si obietta che tutto avviene “secondo la legge”. Ma a prescindere dal fatto che non tutto ciò che è lecito è anche morale, e che l’ammalato muore “secondo la legge”, nel nostro caso c’è da rilevare che al punto 4 della Parte II delle Integrazioni al Regolamento per l’insediamento di iniziative imprenditoriali negli agglomerati del Consorzio ASI di Napoli, approvate don deliberazione del Consiglio Generale n. 3 del primo febbraio 2021, si legge: «Nell’agglomerato industriale ASI di Acerra sono da ritenersi escluse le autorizzazioni dell’insediamento di qualsiasi  attività economica di trattamento e smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi, in nome del principio di precauzione e salvaguardia del territorio».

Principio, ahimè, completamente contraddetto dai continui tentativi di impiantare aziende di trattamento dei rifiuti in un territorio già inquinato, passando “sulla testa” dei cittadini e ignorando del tutto il numero 183 della Lettera enciclica Laudato si’ di Papa Francesco: «Nel dibattito devono avere un posto privilegiato gli abitanti del luogo, i quali si interrogano su ciò che vogliono per sé e per i propri figli, e possono tenere in considerazione le finalità che trascendono l’interesse economico immediato». E quindi eludendo sistematicamente proprio quel «principio di precauzione» che «permette la protezione dei più deboli, che dispongono di pochi mezzi per difendersi e per procurare prove irrefutabili», invocato dallo stesso Pontefice più avanti nel documento.

Come Pastore di questa amata, bella, ma martoriata terra, vi chiedo allora all’inizio del nuovo anno, e a pochi giorni dall’Epifania del Signore, di imitare il gesto profetico dei Magi, che dopo aver contemplato il Mistero di Dio fatto Bambino nella grotta di Betlemme «per un’altra strada fecero ritorno».

Prego il Signore perché vi doni il coraggio di tracciare per la nostra città e i territori circostanti la “via” di uno sviluppo diverso, sostenibile e adeguato all’antica vocazione agricola delle nostre terre, che sappia valorizzarne le ricchezze artistiche, ambientali, archeologiche e religiose.

 

  Acerra, dalla sede episcopale, 4 gennaio 2022

                                                                                                        + Antonio Di Donna

                                                                                                          Vescovo di Acerra