Il viaggio della vita e della fede

Il vescovo: «Il battesimo è il biglietto, la parola di Dio la mappa»

In mille raggiungono la cattedrale partendo dalle dieci parrocchie di provenienza. Sono i ragazzi degli oratori, per i quali è ormai una tradizione incontrare il vescovo nel cuore dell’estate. Il 4 luglio partono di buon mattino per recarsi in cattedrale, pregare, riflettere e fare festa. In molti, accompagnati dai loro parroci, arrivano dai territori della Valle di Suessola: quelli della parrocchia Sacro Cuore a Botteghino, di sant’Andrea ad Arienzo, di Maria Immacolata a Messercola, di sant’Alfonso a Cancello; altri da Acerra: quelli della parrocchia di san Pietro, di san Giuseppe, di Maria del Suffragio, dell’Annunziata, di sant’Alfonso, e i ragazzi del campo estivo della Caritas nel Duomo.

E’ il momento del saluto unitario degli oratori estivi al vescovo, racconta Felice di Nuzzo, animatore della parrocchia Sacro Cuore al Botteghino e membro dell’equipe diocesana oratori. Davanti a monsignor Antonio Di Donna c’è il baule di bordo, simbolo di Gulliver, dal quale sotto gli occhi del presule e di don Raffaele Di Nardo, responsabile degli Oratori diocesani, un ragazzino estrae un “segno” e un “brano” del vangelo. Tema dei campi estivi sono infatti «i viaggi di Gulliver, in simbiosi con i viaggi di Gesù nel vangelo», continua Felice ricordando che «ogni giorno migliaia di ragazzi si sono confrontati con il “viaggio” aiutato da animatori preparati attraverso tre incontri di formazione tenuti a maggio». Lo stesso don Raffaele ricorda durante il suo saluto al vescovo che «la giornata intensa di oggi e tutte le attività estive sono il frutto di un lavoro duro che parte da lontano».Con in mano la “mappa” di Palestina – il “segno” estratto dal baule per il momento di preghiera – monsignor Di Donna ricorda alle centinaia di ragazzi degli Oratori e di Azione cattolica della diocesi insieme assiepati in cattedrale che è «sempre bello venire nella casa del vescovo per incontrarlo» e dichiara grande «piacere» nel vedere «tanti parroci» che accompagnano i loro ragazzi.Gulliver – un personaggio che «ricordo da piccolo», aggiunge il presule – rimanda al «viaggio di ciascuno», anche il mio, perché la «vita è un viaggio», un mettersi «in cammino» con un «obiettivo» da raggiungere. E anche «credere in Gesù è un viaggio. Lo si cerca, e io vi auguro di trovarlo», dice ancora un vescovo visibilmente contento e coinvolto. Perché «incontrare Gesù è la più bella avventura della vita». Perciò «quando lo trovate, tenetelo caro, è una marcia in più», raccomanda calorosamente monsignor Di Donna, per il quale nel cammino della fede «il biglietto da prenotare è il battesimo che ci consente di viaggiare con Gesù», mentre «la mappa per non perderci è la Scrittura, la parola di Dio che ci dice dove andare».In questo viaggio che dura molto e la cosa più brutta è camminare senza sapere dove andare. Ma non vi scoraggiate, incoraggia il vescovo esortando a cercare «guide» sapienti e degni «compagni» di viaggio «capaci di portarvi tutti insieme alla meta». Perciò l’appello finale del presule: «Amate l’avventura e abbiate sempre come mappa la parola di Dio».