Il Messaggio del Vescovo

Ancora una volta quest’anno accogliamo dalla Chiesa l’annuncio più sconvolgente della storia: Gesù di Nazareth, Colui che è stato Crocifisso, è risuscitato. Ma la Pasqua è una festa difficile! Il Natale lo comprendiamo: un Bambino che nasce parla al nostro cuore. Ma la risurrezione: che cos’è? Che significa? Forse perché la risurrezione non entra nell’ambito delle nostre esperienze; sperimentiamo così pochi cambiamenti reali, così poche sono le cose veramente nuove, così forte è il potere della rassegnazione che facciamo fatica a credere alla risurrezione. Per questo la risurrezione di Gesù spesso viene ridotta ad un simbolo, ad un mito, ad una sorta di “Happy end”, lieto fine di una storia. Oppure la si interpreta come la sopravvivenza del Suo spirito, oppure semplicemente come credenza nell’immortalità dell’anima. Ma non è così. L’annuncio non dice questo. La risurrezione è come il “big bang” della fede cristiana, un’esplosione in espansione. Al centro del messaggio cristiano non c’è una dottrina, una morale, una filosofia: c’è un evento e tutto deriva di là. E’ impossibile concepire un cristianesimo primitivo in cui l’annuncio fondamentale non fosse questo: Gesù è veramente risorto. Non è mai esistito un cristianesimo primitivo che abbia affermato come primo messaggio “Amiamoci gli uni gli altri”, “Siamo fratelli”, “Dio è Padre di tutti”, ecc. Dal messaggio “Gesù è veramente risorto” derivano tutti gli altri. Togli la fede nella risurrezione e tutto crolla nella fede cristiana. La risurrezione di Gesù è “la più grande mutazione mai accaduta”, il salto decisivo verso una dimensione di vita nuova, che riguarda anzitutto Lui, Gesù, ma con Lui anche noi, tutta la storia e l’intero Universo (Benedetto XVI). In termini laici, potremmo dire che l’impossibile è diventato possibile, che una vita nuova è possibile. Vorrei che questo annuncio pasquale, insieme ai piccoli segni di speranza di rinascita delle nostre comunità e del nostro territorio, vincesse la tentazione della tristezza e dell’apatia. Certo, avremo ancora la croce, ma avremo anche la risurrezione; avremo le notti del Getsemani ma avremo anche l’angelo che ci consola; passeremo ancora delle notti oscure, ma avremo anche una mano che ci porta oltre il dolore.
 
Auguri di buona Pasqua dal vostro Vescovo Antonio