Prima a Palazzo Salerno – Lancellotti, dove ad accoglierlo in maniera solenne, insieme a tutta la comunità e al parroco don Rocco Lombardo, c’è anche il sindaco della città di Casalnuovo, Massimo Pelliccia. Poi una breve processione fino in Chiesa. Infine la Liturgia della Parola per dare il via alla visita pastorale del vescovo Antonio Di Donna nella parrocchia san Nicola di Bari in Licignano.
Ad accompagnare monsignor Di Donna c’è il segretario don Alfonso Lettieri, direttore dell’Ufficio liturgico e del Centro diocesano vocazioni.
Un appuntamento preparato nei minimi dettagli dalla comunità di san Nicola, trasfigurato nella preghiera e colorato dalla gioia, in particolare dei giovani.
Da domani la visita entrerà nel vivo con la Messa presieduta dal vescovo alle 11.00 in parrocchia e l’incontro successivo con la Schola Cantorum. Dopo dieci giorni di incontri con le diverse realtà parrocchiali, le Istituzioni e la società civile, la visita si concluderà Mercoledì 27 marzo 2019 con la Santa Messa presieduta dal vescovo alle ore 19.00.
Intervista al parroco don Rocco Lombardo
di Antonio Pintauro
Neanche il tempo di sapere che il Vescovo aveva indetto la Visita pastorale alla Diocesi e la comunità di san Nicola di Bari in Licignano ha dovuto subito mettersi al lavoro. E’ infatti la prima parrocchia ad essere visitata, a partire da questa sera. Un motivo in più per impegnarsi a vivere un momento speciale, che il Parroco non esita a paragonare alla «visita della Vergine Maria alla cugina Elisabetta: un tempo portatore di grazia che manifesta la vicinanza di Dio nella vita della Comunità in ogni suo singolo membro».
Don Rocco Lombardo è seduto di fronte alla nostra scrivania mentre con il volto sereno racconta le «reazioni» della Comunità alla notizia della visita. Trentacinque anni, è parroco di san Nicola in Licignano dal 2013.
Come ha reagito la comunità alla notizia della Visita pastorale del Vescovo?
In effetti stiamo ancora registrando le “reazioni” alla notizia. Anche perché alla indizione della visita pastorale, non molto tempo fa, si è subito aggiunta la comunicazione che la nostra sarebbe stata la prima parrocchia ad essere visitata. E’ un’occasione preziosa, perché il Vescovo sarà con noi più giorni rispetto alle visite consuetudinarie, e questo ci dona la gioia della possibilità di vivere un tempo meno frettoloso, più rilassato e propizio con il Pastore.
Come si sta preparando la parrocchia alla visita?
Innanzitutto con la preghiera, per chiedere allo Spirito Santo di predisporre i cuori dell’intera Comunità ad accogliere il Pastore. Poi con le stesse iniziative che il Vescovo suggerisce nella Lettera al popolo di Dio per la preparazione “remota”, e quindi con riflessioni sulla Chiesa e sulla figura del Vescovo. In più, ogni gruppo si prepara ad accoglierlo con varie attività che mirano a farsi conoscere per quello che sono, ciascuno secondo la propria identità e il proprio cammino di fede: i bambini dell’Oratorio, quelli del catechismo, i giovani e gli adulti, e così via le diverse realtà presenti in parrocchia.
Quale comunità parrocchiale troverà il Vescovo?
Una Comunità in cammino e che alimenta la sua fede soprattutto nell’ascolto della Parola e nella condivisione della Mensa Eucaristica. San Nicola vive un buon spirito di comunione ecclesiale e nelle sue varie dimensioni – ragazzi, giovani, adulti, anziani – manifesta un attaccamento “sano” alla realtà parrocchiale e diocesana.
Cosa intende?
Ogni membro della parrocchia, secondo le proprie possibilità, doni e carismi, contribuisce all’edificazione di una Chiesa nella piena comunione gerarchica. Il Vescovo troverà una Comunità che cura la formazione dei suoi membri, dai più piccoli agli adulti. Oltre ai percorsi previsti per la “sacramentalizzazione” (battesimo, prima comunione, cresima e matrimonio), ci sono in Parrocchia cammini di fede personalizzati per adolescenti, giovanissimi, che nelle attività oratoriali e nei rispettivi cammini di fede sono accompagnati nella crescita spirituale e umana da giovani animatori che a loro volta fanno un cammino formativo curato personalmente dal Parroco. Questi ultimi si impegnano in un’attività di evangelizzazione svolta con linguaggi propri dei giovani, come ad esempio un musical sulla figura di Ester la cui storia è contenuta nell’omonimo libro dell’Antico Testamento. C’è poi un gruppo numeroso di adulti che ogni sabato sera con assiduità e perseveranza partecipa alla catechesi del Parroco.
Ci racconta della “Chiesa in uscita” che vive a san Nicola in Licignano?
Nella nostra Comunità non manca certamente l’attenzione ai più deboli, agli ammalati, che settimanalmente vengono visitati da ministri straordinari dell’Eucarestia e periodicamente dal Parroco. Gli stessi volontari della Caritas parrocchiale, oltre ad operare nel Centro di ascolto dedicano il loro “tempo” facendo “compagnia” alle persone ammalate e agli anziani soli. Del resto, la nostra Comunità è stata “forgiata” da esperienze forti che l’hanno messa a dura prova, ma grazie a Dio ne siamo usciti più saldi nei vincoli fraterni e con il Signore. Accogliamo con gioia da tempo in Parrocchia non solo persone del territorio ma anche quelli che da “fuori” l’hanno eletta a propria comunità parrocchiale. Viviamo momenti di aggregazione intorno alla passione per la musica: la corale parrocchiale anima le messe solenni, ma offre anche un concerto alla città una volta all’anno. Naturalmente ogni membro della Comunità è sempre esortato a farsi portatore di un annuncio, o meglio di un “primo annuncio”, alle persone che incontra quotidianamente, in particolare quelli che il Vescovo nella lettera chiama i “lontani”.
Nella lettera inviata alle comunità parrocchiali per la visita pastorale, monsignor Di Donna lamenta che «la catechesi è ancora centrata sui ragazzi, con un modello più scolastico che esperienziale» e che «non dobbiamo illuderci di formarli con un’ora settimanale di catechismo, destinata a misurarsi con decine e decine di ore settimanali di cultura sempre meno cristiana, potenziata dai media». Come fate fronte da voi a questa sfida?
Uno dei tentativi di rispondere alla sfida posta da nostro Vescovo già con gli Orientamenti pastorali diocesani Riscaldare il cuore, una sfida che è di tutta la Chiesa italiana, riguarda i ragazzi dell’Oratorio: periodicamente fanno visita agli ammalati insieme ai ministri straordinari dell’Eucarestia portando la gioia della loro età dove vi sono fratelli che vivono la sofferenza. Attraverso il canto e la preghiera e donando loro “lavoretti” realizzati durante le attività oratoriali rendono davvero una bella testimonianza di fede.
Altro tema al centro delle esortazioni pastorali del Vescovo è la celebrazione dell’eucarestia. Come sono le Messe domenicali a san Nicola?
Le Messe sono caratterizzate innanzitutto dalla sobrietà e dalla devozione eucaristica, alimentata anche dall’Adorazione del giovedì sera a cui si dedica una particolare preghiera per le vocazioni.
Le Messe festive della sera, il sabato alle 18.30 e la domenica alle 19.00, sono animate dagli adulti, quelle del mattino della domenica vedono impegnati i giovani alle 11.00 e i bambini dell’Oratorio alle 9.30, questi ultimi non solo preparano i canti, ma anche l’atto penitenziale e la preghiera dei fedeli.
Che rapporto vive la Parrocchia con le Istituzioni?
Di grande collaborazione, soprattutto in soccorso delle categorie più deboli, dei poveri.
La Caritas parrocchiale ha buoni contatti con l’Ufficio delle politiche sociali del Comune in un rapporto franco e di rispetto dei ruoli, al fine di conoscere meglio il territorio e operare insieme per il bene comune, della comunità parrocchiale e di tutti i cittadini. Un rapporto fortemente collaborativo per il bene del territorio si è instaurato anche con le Forze dell’Ordine.
Cosa si aspetta e cosa augura alla comunità` parrocchiale per questa Visita?
Sono stato ordinato sacerdote il 5 gennaio 2013 e il primo febbraio dello stesso anno mi sono ritrovato parroco della prima comunità nella quale mi apprestavo a svolgere il mio ministero sacerdotale.
La vita e il cammino della Comunità erano attraversati da problemi di diversa natura. La stessa chiesa e i locali pastorali erano fatiscenti. Con l’aiuto della diocesi e dei fondi dell’ottoxmille della Chiesa cattolica abbiamo rinnovato l’Aula liturgica riaprendola al culto nel 2015.
Solo nello scorso dicembre 2018 abbiamo inaugurato i locali pastorali dopo un lungo periodo di “adattamento” a quello che c’era. Succeduto a due amministratori parrocchiali, mi sono impegnato affinché, come indica il Vescovo nella Lettera pastorale, la comunità parrocchiale fosse “più fraterna”.
La comunione è un cammino sempre in crescita e questo tempo ci aiuterà a rinsaldarla. Sia allora la visita del Vescovo come quella della Vergine Maria alla cugina Elisabetta: portatrice di grazia che manifesta la vicinanza di Dio nella vita della Comunità e di ogni suo singolo membro.