I giovani speranza della Chiesa

Oggi come nel duemila a Tor Vergata e nel mondo intero

Continua il nostro racconto della straordinaria esperienza vissuta da trenta giovani della nostra diocesi, che insieme ad un milione di loro coetanei hanno celebrato nelle scorse settimane il loro Giubileo con papa Leone a Roma, fino alla veglia e alla messa di conclusione nella spianata di Tor Vergata fuori città. Nel duemila, il 19 e 20 agosto, due milioni di giovani vissero la stessa esperienza insieme a Giovanni Paolo II. Don Alfonso Lettieri ha preso parte ad entrambi gli appuntamenti. Pubblichiamo la catechesi che il presbitero della nostra diocesi, a lungo direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile, e oggi direttore dell’Ufficio diocesano per le vocazioni, ha tenuto ai giovani di Acerra e Benevento il 29 luglio di quest’anno presso la cappella delle Suore dell’Immacolata Concezione a Roma.

Roma 2000

Roma 2025

Pellegrini di speranza

Eccoci qua, da mille strade siamo arrivati a Roma!

Il 24 dicembre 2024 è iniziato il Giubileo con l’apertura della Porta santa della Basilica Vaticana; il 29 dicembre è iniziato nelle diocesi. Ci siamo preparati, abbiamo desiderato di partecipare, lo abbiamo sognato e oggi iniziamo a viverlo.

Spes non confundit – La speranza non delude, questo è il tema, ormai lo conosciamo bene. Siamo a Roma, pensiamo a tutti i cristiani che prima di noi hanno camminato per queste strade, alla loro fede che è arrivata fino a noi.

Papa Leone all’Angelus di domenica ha salutato tutti i giovani venuti a Roma e ha augurato che il Giubileo «sia per ciascuno un’occasione per incontrare Cristo ed essere da Lui rinsaldati nella fede e nell’impegno di seguirlo con coerenza».

Riflettiamo su queste parole: Incontrare – rinsaldare – seguire.

Incontrare

Questi saranno giorni di incontro e ogni incontro, in modi diversi, è occasione preziosa per incontrare Gesù. Lo incontriamo nei giovani provenienti da 146 Paesi del mondo, lo incontriamo in Papa Leone, successore di Pietro il quale ha ricevuto il mandato di confermarci, rinsaldarci nella fede, lo incontriamo nei sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione, lo incontriamo nell’ascolto della Parola, nei momenti di catechesi, nei tanti poveri presenti qui a Roma, lo incontriamo presente dentro noi: perché Dio è più intimo a me di me stesso – ci ricorda sant’Agostino (Confessioni, III,6,11).

Ogni incontro con Gesù non lascia mai ciascuno tale e quale, è un evento unico che dona ad ognuno qualcosa di prezioso per la propria vita.

Allora viviamo ogni incontro con questa certezza e attenti ad accogliere il dono che Gesù ci vuole fare. Forse ci accorgeremo subito del dono, forse dopo qualche giorno, forse quando torneremo a casa, ma nessuno andrà via a mani vuote e ci saranno momenti che resteranno impressi nella nostra mente e nel nostro cuore.

Nella preghiera possiamo chiedere: Gesù, desidero incontrarti qui a Roma, apri i miei occhi e il mio cuore, fa’ che io accolga il dono che hai riservato per me.

Rinsaldare la fede

Siamo venuti qui perché abbiamo ricevuto il dono della fede, ma sappiamo che a volte le prove della vita la fanno vacillare, sorgono tanti dubbi, alcune certezze vengono messe in discussione da ciò che ci accade e da ciò che accade nel mondo.

Viviamo, allora, questi giorni col desiderio di rinsaldare la nostra fede, ci aiuterà Papa Leone con le sue parole, con la sua testimonianza, ma ognuno di noi, vivendo intensamente ogni momento, può essere un testimone che aiuta a rinsaldare la fede degli altri. Il nostro modo di partecipare ai vari eventi, la nostra accoglienza, il nostro modo di pregare, di affrontare le difficoltà, la nostra gioia è un aiuto alla fede degli altri.

Nel Giubileo veniamo confermati nella fede dalla misericordia di Dio che ci viene data nel sacramento della Confessione e nell’indulgenza che ogni giorno possiamo ricevere.

Nella preghiera possiamo chiedere: Gesù, ti ringrazio per il dono della fede, ma tu sai che a volte vacilla; aiutami in questi giorni a rafforzarla e, anche se debole, fa’ che la mia fede aiuti anche il cammino degli altri giovani che sono qui con me.

Seguire

L’incontro con Gesù è un incontro dinamico, apre davanti a noi una “strada” ed è un invito a percorrerla. Questo invito è pieno di speranza perché si basa sull’amore che Dio ha per ciascuno di noi: «La speranza, infatti, nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce: “Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Rm 5,10)» (Spes non confundit 3).

Seguimi – dice Gesù alle persone che incontra. Ricordiamo il giovane ricco, ricordiamo lo stesso Pietro, Matteo… Da mille strade siamo qui venuti come pellegrini di speranza, per altrettante “strade” possiamo ritornare, ognuno per la sua seguendo Gesù. Sono le strade della vocazione.

La giovinezza è l’età delle scelte, porta con sé la fatica e la bellezza della decisione di vita, perciò «È necessario prendere coscienza che il dono della vita chiede una risposta generosa e fedele» – ci ha detto Papa Francesco. Allora anche questi giorni siano occasione preziosa per porsi con coraggio queste domande: dove voglio spendere la mia vita? Dove posso far valere tutti i miei talenti? Dove posso gustare fino in fondo la mia vita? Su quale strada voglio seguire Gesù? Quali resistenze provo al “Seguimi” di Gesù?

Stiamo parlando di ogni vocazione: al matrimonio, al sacerdozio, alla vita consacrata, all’impegno per il bene comune. «Non abbiate paura di seguire Gesù, lui non toglie nulla e dona tutto» – disse ai giovani Benedetto XVI.

C’è poi chi tra noi ha già deciso e risposto, ma forse vorrebbe fare di più o non è contento/a di come ha vissuto finora… Da sempre il Giubileo è l’occasione per ripartire, per ricominciare, per dare a tutti un’altra possibilità, per dire a tutti: “Ecco, dopo aver guardato indietro, adesso guarda avanti, guarda dentro te, guarda Dio che ti invita a ricominciare, che azzera tutto, che ti dà la possibilità di ricominciare”. Si riparte da qui, si riparte oggi. Avanti. Dio dice a tutti, dice a ciascuno: “Non stare lì fermo a recriminare, cammina – ecco il senso del pellegrinaggio –, va avanti, io sono con te, qualsiasi cosa hai fatto o non hai fatto, non mi interessa, ricomincia, ti basta la mia grazia, io sono con te”.

Cari giovani, siamo qui pellegrini di speranza, il pellegrino cammina, incontra, prega, gioisce, si stanca, riposa, ha una meta e si mette in gioco, non ha paura della fatica e sa accogliere ogni piccolo dono. Camminiamo in questi giorni, camminiamo, andiamo avanti nella nostra vita incoraggiati dalla vicinanza della Chiesa che accompagna e sostiene il nostro cammino.

Affidiamo questi giorni ad una giovane donna che si è fatta pellegrina, Maria di Nazareth: impariamo da lei a seguire Gesù e a vivere pienamente la nostra vita. Chiediamo l’intercessione di Piergiorgio Frassati, Carlo Acutis e della giovane mamma Chiara Corbella.

Buon Giubileo.

d. Alfonso Lettieri