Una nuova rubrica per sentirsi figli di una storia che ci precede

Con il primo numero della Roccia del nuovo anno, in questa sezione, rivolta soprattutto ai giovani, inauguriamo il racconto di storie di sacerdoti più avanti negli anni, per «recuperare radici personali, ecclesiali, territoriali».

Ascoltare e raccogliere le storie di vita dei sacerdoti con tanti anni di ministero “sulle” spalle. In questo appuntamento mensile racconteremo l’intensità degli incontri: è uno “Scrutare la Memoria”, per guardare, esaminare attentamente, scoprire e comprendere, oltre uno sguardo affrettato e superficiale. E’ come guardare il viso di una persona per conoscerne i sentimenti, indovinarne le intenzioni; indagare l’orizzonte, nella speranza di vedere apparire una nave; osservare la natura, per comprenderne i segreti; scandagliare le profondità del cuore umano.
E’ la memoria di persone che hanno donato la vita, sacerdoti anziani con tanti volti nel cuore. E per questo è anche un pozzo al quale attingere: cosa ancora possono e vogliono donarci? In questo esercizio ci ritroveremo ad ascoltare e leggere storie piene di umanità, fede e tradizioni, di eventi che riguardano i nostri territori, ma anche di sogni realizzati e delusioni vissute.
E’ una sintesi delle nostre conversazioni con loro, a partire da cinque domande guida, alle quali possono anche scegliere di non rispondere.
Nel tempo del “decostruzionismo” – che vuole costruire il futuro partendo da zero, emancipandosi dalla storia – il nostro scopo è poter recuperare le radici personali, ecclesiali e territoriali, per riconoscerci figli di chi ci precede, perché i giovani abbiano un avvenire dalle radici salde. Perché nel raccontarsi dell’altro trovi te stesso.

Buona lettura.