La Processione in città: un appuntamento antico che si rinnova anche questo pomeriggio

Torna oggi la sacra rappresentazione della Via Crucis per le strade di Acerra

Il vicario generale e parroco di Maria del Suffragio don Nello Crimaldi: «Non è uno spettacolo ma la riproposizione del “fatto” più importante e decisivo nella storia dell’umanità». Con l’impegno in questo 2023 di «formare una rete tra tutti i figuranti e proseguire il cammino di preparazione e riflessione per tutto l’anno»

L’anno scorso, nel 2022, dopo tre anni di interruzione per la pandemia è tornata la sacra rappresentazione della Via Crucis per le strade di Acerra, da tutti conosciuta come la “Processione del Venerdì Santo”.

Alla vigilia di un appuntamento antico che anche in questo 2023 si ripeterà nel pomeriggio di oggi, don Nello Crimaldi, parroco della comunità Maria del Suffragio, che si occupa dell’organizzazione, ne ricorda le origini, da ricercare nell’800, in una intervista concessa al nostro periodico La Roccia proprio lo scorso anno, alla ripresa dopo l’interruzione pandemica, e che riproponiamo.

Prima che nascessero le parrocchie nel 1935, e ad Acerra c’era solo la Cattedrale, la Rappresentazione era curata dalla Congrega sotto forma di “Processione dei Misteri”; con la nascita della parrocchia, la comunità del Suffragio è nel suo insieme «corresponsabile» di questo importante momento.

«Tutti i costumi sono realizzati dalla parrocchia» racconta don Nello che precisa: «E’ un appuntamento che coinvolge l’intera comunità per diversi mesi».

«La forma attuale della Processione risale agli inizi degli anni ’70» chiarisce il parroco, e gli acerrani sono molto legati alla Rappresentazione per «svariati motivi: chi per fede, chi per tradizione e chi per emotività religiosa».

«Da sempre il nostro obiettivo è che attraverso la “Processione” passi l’annuncio della Pasqua, e che non si riduca solo ad un appuntamento folcloristico ma che la gente capisca il “fatto” più importante della storia degli uomini: la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù». Certamente anche in questo caso la pandemia dovrebbe aver aiutato le persone a «recuperare i valori essenziali» prosegue don Crimaldi.

La gente aspetta la Processione e sono sempre tante le persone raccolte in strade al passaggio della Sacra Rappresentazione. Ma ancora una volta don Nello ci tiene a precisare: «Siamo molto attenti all’età dei figuranti, e in genere favoriamo la partecipazione di ragazzi e giovani adulti, perché sono quelli a cui possiamo maggiormente trasmettere la consapevolezza che stanno rappresentando un “fatto” e non uno “spettacolo”. E soprattutto ci sforziamo di dare loro motivazioni: gli incontri di preparazione, frutto di mesi di lavoro, si sviluppano nell’arco di un anno sui temi della Passione a partire dal Vangelo, e molto spesso si tratta di persone che si avvicinano alla fede per la prima volta».

Indubbiamente «è ancora lungo il cammino di purificazione, per giungere a superare limiti e manifestazioni distorte della pietà popolare, che comunque va salvata nella sua sostanza» conclude il vicario generale della diocesi. E in questa prospettiva si inserisce «il contributo delle Terziarie dell’Addolorata, con ancora il loro stendardo, che nel numero di cento stabilmente partecipano alla catechesi settimanale durante tutto l’anno». Una proposta che da questo 2023 sarà allargata a tutti i raffiguranti affinché per tutto l’anno prendano parte ad un cammino di preparazione e riflessione.

A.P.