Noi siamo il tesoro di Dio

26 luglio 2020 – XVII domenica del TO – A

Gesù continua a parlare del Regno di Dio e dopo averlo paragonato ad un seminatore, al granellino di senapa, ad un po’ di lievito, oggi lo paragona ad un tesoro nascosto in un campo, ad un mercante di perle preziose, ad una rete. Sono tutte immagini dinamiche, che dicono cammino, ricerca, lavoro; immagini che ci interrogano: cos’è per noi la fede? La pensiamo come qualcosa che ti fa stare in pace, calmo, tranquillo, senza problemi, come se fosse una assicurazione contro ogni fastidio e ci scandalizziamo quando si presenta qualche problema o difficoltà, quando richiede fatica. La fede è per la vita quotidiana con le sue gioie e impegni, difficoltà e soddisfazioni. Chi partecipa alla Messa per stare tranquillo, ha sbagliato posto: qui si ascolta la parola, si riceve amore, si apre il cuore al prossimo, tutte cose che danno pace, ma nell’operosità della carità che non ci fa pensare solo alla nostra tranquillità e comodità. Chi ha fede affronta con coraggio la vita, non sta lì sempre a lamentarsi, non protesta con Dio quando la strada si fa dura, quando non trova subito ciò che cerca; la fede ci spinge oltre, ci aiuta ad affrontare ogni ostacolo e difficoltà con la certezza che il Signore ci sostiene e ci guida: «Il Signore stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!» (Dt 31,8).

Gesù dice che il Regno di Dio è un tesoro, è una perla preziosa e vale la pena dare tutto ciò che si ha per averlo: il contadino e il mercante non esitano a rischiare tutto per avere ciò che hanno trovato. Con il Signore non si perde nulla: a coloro che hanno lasciato tutto per Lui, promette di donare cento volte tanto in questa vita e in eredità la vita eterna (cf Mc 18,28-30).

La fede va vissuta come chi ha trovato un tesoro, una perla preziosa ed è pieno di gioia; la custodisce per non perderla, la mostra agli altri per condividerne la bellezza, per moltiplicare la gioia. Il Regno di Dio è Gesù, è lui il tesoro, «la scoperta fondamentale, che può dare una svolta decisiva alla nostra vita, riempiendola di significato» (Papa Francesco). Cosa sono disposto a dare per avere e custodire questo Tesoro? Chi ha trovato Gesù non ha semplicemente rinunciato a tutto, ma ha trovato molto più di ciò che aveva, molto più di quello che cercava. «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. – dice il Papa – Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia» (EG 1).

Gesù è il nostro tesoro e noi siamo il tesoro di Dio. Infatti, è anche Dio il mercante e le perle siamo noi, preziosi ai suoi occhi (cf Is 43,4); va in cerca anche soltanto di una sola perla che si perde (cf Mt 18,12-14), è sceso sulla terra per cercarci e quando ci trova fa di tutto per averci con sé. Non solo non esita a dare per noi tutto ciò che ha, ma dà tutto se stesso: Gesù per ciascuno di noi ha dato la sua vita. «Dio dimostra il suo amore verso di noi – dice S. Paolo – perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» (Rm 5,8). Quanto siamo preziosi per Dio! Ed è questo il Vangelo da annunciare. Il Regno di Dio è vicino, convertitevi, accogliete Gesù quale tesoro prezioso della vostra vita. Dio è qui in mezzo a noi, ci dona tutto se stesso, ci vuole felici, non lo lasciate passare invano. Questo era il timore di S. Agostino, quello di non riuscire ad accorgersi del passaggio di Dio nella sua vita. Perciò abbiamo bisogno di chi ci aiuta a vederlo, a saperlo scorgere nelle piccole cose, nella semplicità delle nostre giornate. «Venga il tuo regno» ci fa dire Gesù nel Padre nostro e il Papa ci invita a sentire la risposta di Gesù: Sono qui, in mezzo a voi, per voi! (cf Udienza 6 marzo 2019). La Vergine Maria, ci aiuti a testimoniare con la nostra vita la presenza del Regno di Dio, di Gesù in mezzo a noi. Amen.

don Alfonso Lettieri